5 commenti

  1. Erika Liporaci 29 November, 2008 @ 07:11

    Hello, Marco

    I’m a brazilian journalist and have just seen your movie. I confess that everytime I hear about a “foreign view about brazilian issues” I shriver… But your movie is so real, so different than the exotic look foreign people have about Brazil that I felt like clapping in the end of it. Congratulations, it’s really a beautiful and important movie!

    Ahhh… The indian boy who plays Orlando is simply fantastic!!!

    Regards,
    Erika

  2. Massimiliano Lombardo 1 December, 2008 @ 09:12

    Marco, complimenti davvero per il tuo film, che ho visto ieri a Brasilia nel corso della mostra. Sono italiano e abito qui dal 1998, mia moglie è brasiliana e già sono abbastanza familiarizzato sui tanti aspetti della realtà di questo paese così forte e, allo stesso tempo, fragile. Inoltre, lavoro su iniziative e tematiche socioambientali brasiliane e credo che tu abbia fornito un quadro abbastanza obiettivo sulla situazione degli indios, non solo del Mato Grosso do Sul, ma del Brasile in generale. Questo paese, purtroppo, sta distruggendo e gettando al vento il potere e la ricchezza che gli offrono le sue maggiori risorse: la biodiversità naturale e la “sociobiodiversità”, con le quali potrebbe costruire una nazione davvero all’avanguardia. Mi farebbe piacere tenermi in contatto con te e se verrai a Brasilia ti prego di farmi sapere. Ancora complimenti (che ti prego di estendere anche ai bravissimi attori ed al resto della troupe) e tanto successo per il proseguimento della tua carriera, che adesso seguirò da vicino.

  3. Maelle 17 December, 2008 @ 10:12

    Dear M. Bechis,
    I just read some interesting comments on your film, and I was wondering if it will be projected in South Africa…
    Thank you in advance for your answer.
    Best regards,
    Maelle

  4. claudia 24 February, 2009 @ 02:02

    Marco

    Só posso agradece-lo pelo filme. Ele ainda está em cartaz em São Paulo,
    apenas uma sessão por dia mas está aqui, real, forte e sensibilizador.
    Que nós “brasileiros” possamos incluir estes povos realmente no Brasil,
    incluir respeitando seu jeito de ser.
    Dura tarefa infelizmente regada de sangue e dor.

    Voce, com seu filme,reforça um outro caminho.

    Com alegria no coração
    Claudia

  5. Giovanni 25 March, 2009 @ 01:03

    Gentile Marco Bechis
    sono fondatore e rappresentane di Oikos fvg onlus (www.oikos.fvg.it). Ci occupiamo di cooperazione nel sud del mondo. Vorrei sapere come fare a cotattarti per portarti a Udine pr n incontro pubblico.

    Grazie

    Un caro saluto

    Giovanni

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il film in Brasile

Marco Bechis blog, stampa italiana

In Brasile il film si chiama TERRA VERMELHA. Il 16 ottobre ha inaugurato la Mostra de Cinema de São Paulo, è stao visto da ottocento persone, gente del cinema, giornalisti, politici. Le risposte sono state ottime.

Poi a Dourados, due proiezioni, una solo per i leaders indigeni e gli attori del film, una seconda allargando ai bianchi di della città. Il Sindaco ha introdotto il film, era impressionante vedere quei trecento indigeni in una sala di cinema, mescolati a qualche bianco curioso e coraggioso. 

Durante il film risate indigene, commenti a voce alta, bambini che frignavano, come nelle proiezioni di cinquant’anni fa. Era la prima volta che vedevano un film al cinema, e stavano vedendo un film in guaranì, la loro lingua.

Mi sono sempre chiesto come sarebbe stato ricevuto il film qui in Brasile, il paese dove le cose raccontate succedono. Ed ho capito che la distanza che separa il mio sguardo da quello dei kaiowa’, è minore molti brasiliani, che abitino a San Paolo o a Dourados, poco importa, c’è di mezzo tra me e loro un aereo in più.

E’ la curiosità che mi ha spinto fin laggiù e se la curiosità manca, le distanze rimangono incommensurabili, ovunque si abiti.

Atana’, lo sciamano che appare qualche secondo nel film quando un pulmino arriva di notte durante la preparazione dell’invasione (il secondo da sinistra), mi ha detto: “Non mi immaginavo questo”, me lo diceva sorridendo, con la consapevolezza di un’arma in più tra le mani: il film.

Marco Bechis_27 October, 2008

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