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I migliori film a Venezia?

Per adesso sono italiani

La Gazzetta dello Sport - 3 settembre

stampa italiana

di Fabio Bianchi

Da Pontecorvo a Bechis, il grande neorealismo rivive alla Mostra. Ma la vera sorpresa sono le vecchiette incantevoli di Di Gregorio

LIDO DI VENEZIA. Contro il logorio del cinema «moderno», un piccolo film per una storia minimal e perfetta. Contro le angosce che ti prendono quasi sempre in sala, per drammi a caso, ci voleva un toccasana per l’anima. Lo regala una firma italiana. È Il pranzo di Ferragosto, che Gianni Di Gregorio ha scritto, diretto e interpretato. Di Gregorio (sceneggiatore dei film di Garrone, compreso Gomorra, qui produttore) racconta con lievità la presenza ingombrante degli anziani, soprattutto quando arriva l’estate. Di Gregorio è il figlio sessantenne che vive con la mamma anziana. Per motivi economici deve accollarsi altre tre vecchiette per Ferragosto (nella foto in basso). Ne esce un quadro pieno di tenerezza e spontaneità, forse perché le donne non sono attrici. Il film, accolto da ovazioni, è tra quelli che ci sono piaciuti di più nella prima metà della Mostra di Venezia. Ecco gli altri.

Fuori concorso. A conferma che il cinema italiano gode di ottima salute, il podio è tricolore con due film da neo-neo realismo pescato però fuori dai confini. Pa-ra-da di MarcoPontecorvo (sezione Orizzonti), storia vera dei bimbi romeni che vivono nelle fogne ai quali un clown francese ridà una vita dignitosa. E Machan (Giornate degli autori) di Uberto Pasolini, altra storia vera di ragazzi della Sri Lanka che s’inventano giocatori di pallamano per ottenere il visto e sbarcare nell’agognato benessere dell’Occidente.

In concorso. Anche tra i film in lizza per il Leone, c’è uno spazio azzurro: Birdwatchers di Marco Bechis, che racconta il dramma degli indios del Mato Grosso, dove recitano (descrivendo episodi reali) uomini e donne della tribù Guarani-Kaiowà. Poi Vegas di Amir Naderi, film Usa indipendente. Una coppia di ex giocatori d’azzardo (quasi) pentiti che per un inganno distruggono casa e rapporti all’inseguimento del sogno- ricchezza. Infine L’Autre di Bernard e Trividic: la vicenda di una quasi cinquantenne che lascia un uomo più giovane e quando lui si mette con un’altra entra in un vortice di gelosia e inquietudini. La protagonista Dominic Blanc è da premio. Ma siamo solo al primo tempo della sfida.

ufficio stampa_7 September, 2008

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